Allenarsi con le supershoes è sempre una buona idea?
- Silla Gambardella
- 24 dic 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 5 feb
Hai acquistato un paio di scarpe da competizione con piastra in fibra di carbonio e mescola morbida e reattiva (le cosiddette supershoes) e ora in gara corri veloce come non mai. Poi le provi anche in allenamento, e noti che le tue gambe il giorno dopo sono decisamente meno stanche, ti sembra di aver recuperato più velocemente (e in effetti è così). Allora potresti essere tentato di indossare le scarpe con piastra in fibra di carbonio non solo durante le gare o gli allenamenti speciali, ma anche durante i tuoi allenamenti regolari. È davvero una buona idea?
Come cambia la biomeccanica di corsa
Attenzione, perché le scarpe con piastra in fibra di carbonio sono molto più rigide (è infatti molto difficile fletterle!) e questo si ripercuote sulla biomeccanica di corsa. La rigidità dell’intersuola, ottenuta grazie alla piastra, funge da “leva” e permette di avere una falcata più veloce e rapida, oltre ad offrire un vero e proprio aiuto meccanico. Infatti, le scarpe in carbonio richiedono meno forza al polpaccio e alla caviglia (che lavora molto meno). Anche il tendine d'Achille sembra essere alleggerito dalla piastra elastica in carbonio e dalla morbida schiuma.
Tuttavia… le forze d’impatto che non vengono trasmesse da una parte devono pur andare da qualche altra parte! E gli studi recenti hanno verificato che con le supershoes il piede riceve maggiore stress nella sua parte centrale. Diversi runners che hanno abusato delle scarpe con piastra in carbonio hanno sofferto di microfratture da stress alle ossa del metatarso.
Inoltre le scarpe con piastra in carbonio creano un contraccolpo che può sforzare alcuni tendini e legamenti oltre la loro capacità elastica, causando strappi e stiramenti. Oltre alle lesioni metatarsali, sono in aumento i casi di fascite plantare dopo una lunga corsa con scarpe da competizione.
Altri medici fanno notare che le scarpe con piastra in carbonio hanno un rake significativo - una curvatura dell’intersuola nella zona dell’avampiede - per aiutare il piede nella rollata. Ciò potrebbe ridurre la pressione sulle dita dei piedi, ma secondo alcuni esperti aumenterebbe la pressione sulle ginocchia e sulle anche.
Lo sforzo ripetuto provoca lesioni
La maggior parte degli infortuni legati alla corsa sono causati da sforzi ripetitivi: troppe forze uguali agiscono su parti vulnerabili del corpo. Gli esperti concordano sul fatto che sottili variazioni di tali forze possono ridurre il rischio di lesioni. Alternare scarpe diverse, con o senza suola in carbonio, è un modo per ottenere questa varietà. Uno studio pubblicato nel 2013 ha rilevato che i corridori che hanno diviso il loro chilometraggio tra due o più modelli diversi durante lo studio di 22 settimane hanno subito il 39% in meno di infortuni rispetto ai corridori che hanno corso quasi tutte le loro corse con le stesse scarpe. Sebbene questo studio sia stato condotto prima che i modelli del carbonio arrivassero sul mercato, non c’è motivo di pensare che il punto generale sulla variazione non sia valido.

Più veloce è sempre meglio?
Ma cosa succede se sei disposto a correre il rischio di infortunio per correre più veloce? Se indossare le scarpe in carbonio ogni giorno significa ottenere un PB migliore in maratona, non vale la pena rischiare?
Dopotutto, è molto interessante correre più velocemente con meno sforzo durante ogni sessione di allenamento. La capacità di allenarsi a velocità più elevate con lo stesso livello di sforzo può sicuramente avere dei vantaggi, e questo è il motivo per cui alcuni corridori elite a volte si allenano, ad esempio, in discesa, per abituarsi a ritmi più veloci. Oppure, eseguono alcune sessioni di allenamento con le scarpe da gara.
E poi c'è la questione del minore affaticamento muscolare, che consente di allenarti più intensamente (e, in definitiva, di correre più velocemente) e di recuperare prima, il che permette anche di aumentare il proprio volume di chilometri settimanale ed eventualmente aggiungere un allenamento di qualità alla propria tabella.
Ma attenzione! Solo perché corri più veloce in allenamento non significa necessariamente che diventerai più forte. Se le scarpe con piastra in carbonio rendono più facile correre più velocemente e quindi richiedono meno energia per correre, non si ottiene un effetto allenante così grande. Meglio faticare un po’ di più in allenamento, con un paio di scarpe tradizionali, fare lavorare tutti i muscoli al massimo della propria capacità e mobilità, e poi avere un effetto “wow!” il giorno della gara, quando si correrà con le scarpe da competizione e si otterrà una sorta di “aiuto” tecnologico.
allenarsi con le Supershoes: Il mio consiglio
Non sono assolutamente contrario all’uso delle scarpe in carbonio di tanto in tanto, anche in allenamento, ma sono favorevole all’idea di non abusarne. Prova le tue scarpe da competizione almeno una cinquantina di chilometri in allenamento prima di portarle in gara, in modo che il tuo piede si abitui anche alla diversa biomeccanica di corsa. Riservane l’uso a una seduta di allenamento specifico di velocità o a una tempo run, di tanto in tanto, ma per il resto allenati con delle scarpe senza piastra in carbonio, per fare in modo che tutti i tuoi muscoli si rafforzino e che le tue articolazioni si muovano con il più ampio range di movimento.
Per ultimo: considera anche l’aspetto economico: correre troppo spesso con le scarpe da competizione non renderà il tuo portafogli felice.
Leggi anche lo studio di A. Tendforde e al.: "Bone Stress Injuries in Runners Using Carbon Fiber Plate Footwear"
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